HO.RE.CA e gestione del credito: l'impatto della crisi e le prospettive per il settore
Gli effetti della prima fase e i possibili rischi nel post seconda ondata per il mondo dai bar, ristoranti e delle strutture ricettive.
A luglio 2020 si cominciava a ragionare di post emergenza e gestione della fase successiva al peggio che era passato. Sono bastati due mesi per ritornare nell’ottica di nuovi lock-down e oggi sono diverse le regioni nelle cosiddette zone rosse, con obbligo di chiusura delle attività commerciali. In questo scenario, a prescindere dalla gradazione di colore della singola regione, il settore HO.RE.CA è quello che è stato più colpito operativamente. La chiusura di bar e ristoranti alle 18:00 è infatti una delle soluzioni messe in atto a livello nazionale per diminuire gli assembramenti.
RITARDI NEI PAGAMENTI IN ITALIA NEL TERZO QUADRIMESTRE
Per comprendere le prospettive future del settore è utile però comprendere qual è stato l’impatto della prima ondata. Analizzando i dati del terzo quadrimestre è interessante notare come il peggioramento ci sia stato, a prescindere dal settore, su tutto il territorio nazionale, con un impatto decisamente maggiore nelle regioni più colpite dall’emergenza sanitaria. Regioni come la Lombardia hanno fatto registrare aumenti nei ritardi di pagamento oltre i 30 giorni del +27,2% rispetto al Q4 2019; ancora peggio il Veneto che ha visto aumentare questa percentuale del +32,6%. D’altra parte le regioni del Sud, meno impattate nella prima fase, hanno comunque visto peggiorare questa percentuale, come la Campania (+7,5%) o la Sicilia (+9,5%). Da chiarire però i valori nominali delle diverse regioni con una Lombardia che si attesta comunque a un 8,4% di ritardi oltre i 30 giorni sul totale delle forniture, decisamente meglio della Sicilia che nel terzo trimestre 2020 arriva al 23,1%.
LA SITUAZIONE DEI PAGAMENTI NEL SETTORE HORECA
Entrando nel dettaglio del settore HO.RE.CA i dati sui pagamenti confermano i trend peggiorativi del comparto, anche in relazione agli altri settori economici. Il mondo dei Bar e Ristoranti registra infatti il dato peggiore sia in termini nominali, con una percentuale di cattivi pagatori che si attesta al 29,9%, sia in termini di trend rispetto al Q4 2019, con un aumento del +25,1%. Partono da un livello migliore le strutture ricettive, arrivando a registrare nel 2020 una percentuale del 12,1%; ciò che preoccupa è però il trend che si attesta a un +27,4%. L’unico settore che migliora, se pur molto lievemente, questo indicatore è la GDO (-1,9%), rimasta sempre operativa e spesso a copertura delle chiusure dei ristoranti e dei bar (Fonte: Studio Pagamenti Cribis).
LE MISURE STATALI A SOSTEGNO DEL COMPARTO
Il mese di dicembre si prospetta un mese ancora segnato da forti limitazioni per i settori citati, con una prospettiva paventata dal governo di alleggerire le misure nelle settimane subito precedenti alle festività natalizie. Il tutto dipenderà molto dall’evoluzione della situazione sanitaria ma l’obiettivo è quello di stimolare e far ripartire i consumi per poi riportare le limitazioni nei giorni festivi, evitando nuovi assembramenti. Dal punto di vista degli aiuti economici il Decreto Ristori, arrivato alla versione “Ter” prosegue a iniettare liquidità, con contributi a fondo perduto, ai codici ateco più colpiti tra cui ovviamente Bar, Ristoranti e Alberghi. Nei prossimi giorni è previsto il “Quater”, contenente probabilmente le misure fiscali e di stop alle imposte e l’integrazione degli aiuti per le nuove zone arancioni e rosse.
LE PROSPETTIVE FUTURE E LE STRATEGIE DI GESTIONE DEL CREDITO
Sarà difficile comprendere quanto gli aiuti economici e la flessibilità degli imprenditori saranno in grado di contrastare gli effetti delle chiusure obbligatorie e la contrazione dei consumi dovuta alla limitazione degli spostamenti. Sicuramente lato gestione del credito servirà un approccio completamente differente alle aziende che forniscono questi settori, come il comparto Food & Beverage. Considerando le difficoltà dei propri clienti nel rispettare le scadenze e l’allargamento della crisi anche alle regioni del sud, il lavoro dei Credit Manager sarà quello di migliorare il contatto con i propri clienti, monitorare le situazioni critiche anticipando le fasi di recupero stragiudiziale e gestire in maniera tempestiva le posizioni da portare al recupero legale. Infine, una definizione dei crediti inesigibili e la chiusura di un bilancio trasparente, attraverso la cessione dei crediti pro soluto chiude il cerchio di una gestione strutturata del credito aziendale.
I SERVIZI A SUPPORTO DEI CREDIT MANAGER IN TEMPO DI CRISI
One affianca i propri partner in tutte queste fasi, dalla courtesy call in una fase preliminare al recupero stragiudiziale con definizione di piani di rientro, fino alla fase legale. Infine, ove tutte queste fasi non portino a buon fine la trattativa, One è uno dei soggetti autorizzati alla cessione pro soluto, oggi ancora più conveniente grazie al Decreto Cura Italia.
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