Solve et Repete: la clausola a favore del creditore
Le condizioni contrattuali sono il primo passo per tutelarsi dal rischio di crediti insoluti e la clausola Solve et Repete è una delle principali da ricordarsi.
Nel mondo dei crediti commerciali, e quindi nel rapporto cliente/fornitore tra aziende, concedere dilazioni e fidi è una pratica consolidata in molti settori. Il creditore per tutelarsi mette in atto una serie di azioni utili alla valutazione dell’affidabilità del proprio potenziale cliente. Una volta acquisito il cliente si inizia con il monitoraggio del proprio portafoglio per individuare eventuali crisi e segnalazioni che possano far pensare a una difficoltà nel pagare dei propri clienti. Ma ci sono altri modi per tutelarsi? Una pratica non sempre presa in considerazione è la prevenzione contrattuale e la definizione di clausole tutelanti, come la Solve et Repete.
La clausola Solvet e repete a livello giuridico
Secondo il Codice civile la clausola Solve et Repete stabilisce tra le parti l’inopponibilità di ogni tipo di eccezione, in caso di presenza di prestazioni corrispettive, che porti a evitare o ritardare l’impegno preso. La Solve et Repete non può essere applicata solo nei casi di nullità, annullabilità o rescindibilità del contratto (ex art. 1462 c.c.). A livello pratico l’inserimento di questa clausola rafforza il vincolo contrattuale tra aziende e definisce che il cliente dovrà prima pagare la somma pattuita (solve) e poi, in caso ritenga che questa cifra non fosse dovuta per diversi motivi, fare opposizione e richiedere indietro quanto dato (repete). La Solve et Repete, come altre clausole vessatorie, non possono essere applicate ai privati se non previo accordo tra le parti e seguendo le indicazioni del Codice di consumo.
Altre possibili clausole a tutela del creditore
Unitamente alla clausola Solve et Repete appena descritta, il creditore potrà inserire all’interno del modulo d’ordine da far firmare al proprio cliente altre clausole utili a tutelare il proprio credito. In caso di vendite dilazionate, il “patto di riservato dominio” specifica che la proprietà del bene non passa all’acquirente fino al pagamento dell’ultima rata. Il “rinvio al D.Lgs. 231/2022 per interessi e risarcimenti” invece definisce in maniera chiara il calcolo degli interessi moratori in casi di ritardi sui pagamenti e la copertura dei costi sostenuti per attività di recupero crediti. Infine, prospettando un’eventuale diatriba legale, definire un “foro esclusivamente competente”, permette al creditore di ottimizzare gli eventuali costi processuali legati a trasferte, individuandolo in prossimità della propria sede.
La prevenzione contrattuale come strumento di credit management
Chi gestisce il credito in azienda si trova a dover definire una serie di strategie, azioni e strumenti utili a tutelare il patrimonio e la liquidità aziendale. Il Credit Manager è infatti, sempre più, un ruolo complesso che unisce competenze economiche, relazionali e giuridiche per poter manovrare tutti gli aspetti del mondo del credito. La parte giuridica come abbiamo visto non è importante solamente in fase di recupero giudiziale del credito, quando ormai il debitore non ha nessuna intenzione o possibilità di pagare. Definire una formula contrattuale che rappresenti il giusto mix tra deterrenti al mancato pagamento e stimoli alla chiusura dell’accordo è la sfida del credit management.
In One ti affianchiamo in tutte le fasi della gestione del credito, compresa la prevenzione contrattuale e la consulenza in fase di redazione di moduli d’ordine e condizioni contrattuali.
Post Recenti
-
Recupero crediti aziende: le differenze tra B2B e B2C
26/07/2023 -
Mandato stragiudiziale nel recupero crediti commerciali
10/07/2023 -
Agenzie di recupero crediti: trend e performance del settore
21/06/2023 -
Giudiziale e stragiudiziale: il recupero crediti integrato
08/06/2023 -
Nuova legge recupero crediti: novità della riforma Cartabia
25/05/2023