Recupero crediti: meglio piani di rientro o saldo e stralcio?
Le differenze tra piani di rientro e saldo e stralcio nel recuperare un credito insoluto in fase di accordo stragiudiziale con il debitore.
Dopo ormai un anno di emergenza sanitaria gli impatti a livello economico sono decisamente importanti e gli interventi statali ed europei devono ancora prendere forma in ottica di rilancio. Anche il mondo del credito, dopo un trend positivo negli ultimi anni, vede un peggioramento dello stock dei crediti deteriorati che si stima possa arrivare a 385 miliardi di euro. Anche le stime del tasso di deterioramento dei crediti erogati sono in aumento, passando dal 6,2% del 2020 al 7,3% del 2021 (Fonte: Osservatorio Banca Ifis).
L’IMPORTANZA DEL TEMPISMO NEL RECUPERO STRAGIUDIZIALE
In un contesto come quello odierno le aziende dovranno monitorare sempre più la gestione dei propri crediti, individuare i ritardi nei pagamenti più rischiosi e mettere in atto, in maniera tempestiva, il processo di recupero crediti. La prima fase del recupero crediti è il cosiddetto recupero crediti stragiudiziale. Per recupero stragiudiziale si intende l’insieme delle azioni di gestione e contatto con il cliente moroso con l’obiettivo di definire un accordo in maniera bonaria e senza adire alle vie legali. Iniziare questa fase prima che la situazione del debitore peggiori, magari con esposizioni verso altri creditori, è sicuramente un punto di forza per le aziende e permette alle società di recupero crediti di migliorare sensibilmente le performance di recupero.
I POSSIBILI APPROCCI ALLA MEDIAZIONE CON IL DEBITORE
Le società specializzate nel recupero crediti, grazie alle competenze e alla professionalità dei loro operatori, si pongono l’obiettivo di recuperare la percentuale maggiore possibile dei crediti affidati loro dalle Committenti già nella fase stragiudiziale. I costi del recupero crediti giudiziale, infatti, sono in molti casi troppo elevati per rendere conveniente un intervento legale, soprattutto per quanto riguarda i ticket di importo medio-basso. Passare poi alla fase legale non è sinonimo di recupero del credito assicurato e, anche in caso di esito positivo, i tempi di gestione si allungano in maniera importante. Nella fase di mediazione bonaria sono due le soluzioni utilizzate con il debitore per raggiungere l’obiettivo di recupero: il saldo e stralcio o il piano di rientro.
IL RECUPERO PARZIALE ATTRAVERSO IL SALDO E STRALCIO
Una delle possibilità percorribili per raggiungere un accordo bonario con il debitore è quello di procedere con la definizione di una somma ridotta rispetto al valore nominale del credito per chiudere la posizione in un’unica soluzione. In questo caso un credito insoluto, ritenuto rischioso, può essere recuperato in una percentuale che dipenderà dalla capacità di mediazione dell’operatore e dalla propensione al pagamento del debitore. Questa soluzione implica quindi per il creditore una perdita di valore del credito da una parte ma un recupero certo dall’altro. Considerando il fondo di svalutazione crediti che le imprese allocano costantemente e le condizioni economiche di un determinato debitore, questa soluzione permette di recuperare liquidità immediata a fronte di un’entrata dubbia futura nel caso di proseguimento del recupero senza accordo.
LA DEFINIZIONE DI PIANI DI RIENTRO
La seconda opzione percorribile, all’interno della trattativa di recupero bonario del credito, è quella della rateizzazione del credito grazie alla definizione del cosiddetto piano di rientro. In questo caso si presuppone che il debitore abbia la volontà di pagare totalmente il suo debito ma non possieda le risorse finanziarie immediate per farlo. La società di recupero a questo punto definisce una rateizzazione del credito che tenga in considerazione la capacità di spesa del debitore, includendo all’interno del piano gli interessi moratori e le spese del recupero che la Committente sta sostenendo. A livello economico il Creditore vedrà quindi nel tempo il valore nominale del suo credito salvaguardato e il tempo di attesa delle entrate rateali coperto dalla quota di interessi. D’altra parte, allungare le tempistiche di pagamento mette chiaramente a rischio le entrate future a discapito di un’entrata immediata, se pur ridotta.
L’IMPORTANZA DELLE STRATEGIE DI RECUPERO CREDITI PERSONALIZZATE
Quale soluzione di recupero stragiudiziale è quindi la migliore? Ovviamente non c’è una risposta univoca e non si può prescindere da un approccio differenziato alle due modalità di accordo. Analizzare il debitore e la sua situazione economico-finanziaria, oltre che la sua propensione al pagamento, è sicuramente la migliore strategia per ottimizzare le performance di recupero. Oltre all’analisi di ogni singolo credito e debitore bisogna tenere in considerazione anche le caratteristiche del settore e del Committente in termini di prospettive future del mercato ed esigenze operative a breve e medio periodo.
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