Finanziamenti alle imprese e crediti: la gestione del capitale circolante decisiva per le PMI
Gli Istituti di credito premiano i grandi gruppi mentre le piccole imprese hanno difficoltà ad accedere al credito bancario e devono gestire accuratamente crediti e debiti.
E’ decisamente significativa l’analisi sui finanziamenti erogati dagli Istituti bancari italiani alle imprese, svolta dalla CGIA di Mestre, che mostra come l’80,7% del capitale finanziato per cassa sia stato affidato al 10% del totale delle imprese che hanno ricevuto credito. Se da una parte è chiaro come la necessità di liquidità dell’impresa varia a seconda del volume di affari dell’impresa stessa, è vero anche che questi dati rapportati al totale delle sofferenze bancarie mostra come il 77,2% di quest’ultime sia proprio connesso allo stesso 10% di imprese. Ciò vuol dire che non esiste una correlazione tra grandezza dell’impresa e sua affidabilità in termini creditizi.
Il restante 90% del totale di soggetti finanziati rappresenta invece il tessuto imprenditoriale italiano, composto da piccoli imprenditori, partite iva e artigiani che nel loro complesso ottengono solo il 19,3% del totale dei finanziamenti erogati dagli Istituti di credito ed il 22,8% delle sofferenze (Fonte: CGIA Mestre). Questi dati mostrano quindi come una delle principali difficoltà per le piccole realtà imprenditoriali più che la capacità di ottemperare ad un debito sia proprio l’accesso al credito, non solo per investimenti ma anche per cassa e quindi per la gestione della liquidità aziendale.
La problematica della mancanza di liquidità trasforma un aspetto interno, come quello della gestione del credito, nel primo mezzo di finanziamento e sostentamento dell’operatività aziendale. E’ infatti ovvio come i primi finanziatori delle piccole imprese italiane siano le medesime imprese in una fitta rete di crediti di fornitura e dilazioni che permettono ad aziende e professionisti di districarsi all’interno del proprio capitale circolante e gestire crediti e debiti anche e soprattutto in funzione della propria attività operativa primaria. E’ facile intuire quindi come una discrepanza tra crediti e debiti possa portare a delle crisi che come ultimo stadio vedono purtroppo i fallimenti di imprese che a livello operativo potevano avere delle potenzialità di crescita importanti.
In un contesto di questo tipo è quindi sicuramente importante la creazione di un rapporto di fiducia con i propri fornitori che porta in prospettiva ad ottenere dei tempi di dilazione più ampi; dall’altra parte è invece ancora più fondamentale impostare una credit policy a livello aziendale che prevenga la creazione di crediti insoluti di dimensioni elevate, a prescindere dalla dimensione dell’impresa o in generale dell’attività economica svolta. Nella gestione dei crediti infatti è importante tenere in considerazione alcuni fattori decisivi che permettono di comprendere quando e come agire a seconda della tipologia di credito e soprattutto di Cliente.
Una gestione interna del proprio portafoglio crediti ha sicuramente dei vantaggi in termini di controllo ma la problematica principale di quest’ultima emerge proprio nelle piccole imprese dove risulta quasi impossibile strutturare un ufficio, o anche solo una risorsa dedicata esclusivamente alla gestione dei solleciti di pagamento ed al recupero dei crediti insoluti. Altro elemento da tenere in considerazione è poi il rapporto con il proprio Cliente che, nel momento in cui si verifica un contenzioso, rischia di logorarsi se gestito internamente, proprio per gli ovvi rapporti umani pregressi tra referenti.
L’esternalizzazione dei servizi di gestione del credito a società specializzate nel recupero crediti commerciali diventa quindi un opzione sicuramente valida sotto diversi aspetti. Chiaramente tutto dipende dalle caratteristiche della propria azienda, dal numero di clienti, dalla tipologia di prodotto/servizio venduto, dai canali di vendita e dalle metodologie di pagamento del proprio mercato ma nel momento in cui le insolvenze si trasformano in causa d’assenza di liquidità c’è necessità di reagire prontamente per non rischiare di peggiorare la situazione rendendo quei ritardi nei pagamenti in crediti insoluti che si dirigono verso la stato di “sofferenza”.
Un’azione di sollecito interna iniziale affiancata alla fase stragiudiziale prima e giudiziale poi, svolta da professionisti in ambito credito, è sicuramente una delle opzioni percorribili e meglio performanti a livello aziendale. Il risparmio di risorse interne da una parte e la professionalizzazione dell’attività di credit collection dall’altra permettono infatti un’ottimizzazione della gestione del credito e la concentrazione di tempo e liquidità nel core business della propria azienda, qualsiasi sia il suo settore di appartenenza.
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