Decreto ingiuntivo e recupero crediti: come e quando utilizzarlo
Le caratteristiche del decreto ingiuntivo come primo strumento di recupero giudiziale e parte del ciclo di gestione del credito.
Il decreto ingiuntivo è a tutti gli effetti un atto giudiziario disciplinato dal codice civile negli articoli 633 successivi e rappresenta lo strumento giuridico più snello per poter ottenere un titolo esecutivo nei confronti di un debitore. La caratteristica principale che rende il decreto ingiuntivo relativamente rapido è il fatto che sia emesso dal giudice senza contradditorio, il che lo rende sicuramente uno strumento più rapido rispetto al procedimento ordinario. Chiaramente la sua snellezza decade nel momento in cui il debitore presenta un’opposizione, aprendo un procedimento a cognizione piena e quindi ordinario.
Per poter utilizzare il decreto ingiuntivo per il recupero di un credito questo deve necessariamente essere liquido, cioè quantificato in una precisa somma, ed esigibile, cioè che consista in un insoluto e quindi richiedibile al debitore da parte del creditore. La prova del credito deve inoltre essere scritta e la legislazione cita alcune tipologie di documenti probanti come le polizze assicurative, le promesse unilaterali (es. assegni e cambiali), i telegrammi, le scritture private e gli estratti autentici delle scritture contabili (n.b. la fattura non rappresenta di per sé la veridicità del credito ma solo la prova di chi l’ha emessa).
Prima di procedere all’atto del decreto ingiuntivo il creditore deve procedere con la messa in mora del debitore (art. 1129 c.c.) tramite appunto la lettera di costituzione in mora. Con questa lettera il creditore chiede l’adempimento del pagamento del proprio credito entro un termine preciso (solitamente 15 giorni), e l’azione legale in caso questo non avvenga. Questa azione preliminare al decreto ingiuntivo è anch’essa di fondamentale importanza in quanto dà il via ad una serie di eventi. Da questo momento in poi infatti il debitore è tenuto al risarcimento del danno per il ritardo, agli interessi legali di mora e non può più invocare l’impossibilità sopravvenuta a pagare il debito. Infine la messa in mora blocca i termini di prescrizione del credito stesso.
Ora il creditore può fare ricorso al decreto ingiuntivo depositandolo in cancelleria; a questo punto il giudice potrà rigettare il ricorso (che può essere comunque riproposto), chiedere integrazioni probatorie (es. i documenti di cui abbiamo accennato precedentemente) o accogliere il ricorso. In caso di ricorso accettato il creditore ha 60 giorni per notificare il decreto ingiuntivo al debitore, pena la possibile inefficacia. Da questo momento il debitore avrà 40 giorni per opporsi al decreto, in caso contrario il creditore potrà richiedere l’esecutorietà del decreto. Questo può essere notificato insieme al precetto ed in questo modo ha inizio l’esecuzione (passando anche per l’iscrizione di ipoteca in caso di immobili). E’ possibile poi, per alcune casistiche, che il decreto sia provvisoriamente esecutivo ed in questo caso il creditore, una volta accolto il ricorso può subito procedere alla notifica del precetto ed all’esecuzione. Restano validi i 40 giorni utili al debitore per l’opposizione.
Il decreto ingiuntivo come abbiamo visto è quindi, insieme alla diffida legale ed alla messa in mora, il primo step della fase di recupero giudiziale. E’ chiaro come questa attività non sia sempre necessaria ed in generale non può essere presa come prima azione su un insoluto. Sia per quanto riguarda i crediti verso persone fisiche che i cosiddetti crediti commerciali, in ambito B2B, un processo di recupero crediti strutturato deve necessariamente passare per una serie di fasi che va dal recupero stragiudiziale all’esecuzione. Gestire tutto il ciclo di recupero internamente, soprattutto se si parla di imprese, diventa decisamente complesso oltre che controproducente.
One da anni è specializzata nel recupero crediti commerciali svolgendo internamente sia la fase stragiudiziale, composta da phone collection ed home collection, sia quella giudiziale attraverso i propri Legali. La conoscenza del cliente/debitore in tutto il suo percorso diventa fondamentale soprattutto nella definizione delle posizioni sulle quali proseguire e di quelle su cui è necessario accertarne l’inesigibilità e la relativa perdita.
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