Crediti deteriorati B2B: aumenta il rischio tra le imprese
Il tasso di deterioramento dei crediti commerciali è in crescita nel 2022 e si prospetta un aumento considerevole dei crediti deteriorati B2B in Italia.
Questi ultimi due anni trascorsi sono stati decisamente fuori dalla norma, sia dal punto di vista sociale/sanitario che da quello economico. Tante imprese sono entrate in difficoltà, con alcuni settori colpiti in maniera importante dalla crisi pandemica. D’altra parte, grazie agli interventi statali e ad alcune tutele in termini di finanziamenti a fondo perduto, Cassa integrazione e altri sgravi, il sistema dei crediti commerciali ha retto. I crediti deteriorati B2B sono infatti diminuiti nel corso del 2021 e il tasso di deterioramento dei crediti commerciali ha toccato uno dei livelli più bassi degli ultimi anni con un 2,1%.
L’aumento del tasso di deterioramento dei crediti nel 2022
Il 2022 è iniziato con una situazione ancora incerta lato sanitario ma con delle consapevolezze e la volontà di tornare a breve alla normalità e gestire la situazione in maniera più fisiologica. Questo vuol dire che, finendo anche il periodo emergenziale, le misure di sostegno statali verranno meno mettendo potenzialmente in difficoltà una parte delle imprese e intaccando il volume dei crediti deteriorati B2B. Le previsioni sul tasso di deterioramento dei crediti vedono infatti un 3,8% di aumento di flussi di NPE, proveniente dal mondo aziendale.
Le imprese più colpite nella gestione dei crediti
Entrando nel merito delle dimensioni aziendali, le imprese più colpite da questo deterioramento saranno perlopiù le microimprese che vedranno tassi decisamente più alti rispetto a quelle più strutturate. A livello settoriale il comparto più colpito sarà quello dei servizi, che vedrà un aumento del suo tasso dal 2,8% del 2019 al 3,7% del 2023; a seguire troviamo il comparto industriale con un dato pre-crisi del 2,3% che salirà al 2,5% nel 2023. Per altri settori come Agricoltura e Costruzioni ci sarà invece un miglioramento del tasso di deterioramento, grazie anche agli incentivi e alle prospettive aperte dal PNRR. A livello territoriale le più virtuose nel 2021 restano le imprese del Nord-Est (1,4%) e a seguire quelle del Nord-Ovest, mentre quelle del Mezzogiorno fanno registrare il tasso di deterioramento maggiore (2,9%). (Fonte: Outlook Abi-Cerved)
Come gestire i crediti commerciali con l’aumento dei tassi di deterioramento
I dati previsionali, come anticipato, vedono un peggioramento dei crediti deteriorati B2B nel 2022 e un leggero miglioramento nel 2023. Anche a livello operativo e commerciale il 2022 sarà un anno di transizione in cui sarà fondamentale mantenere la propria solidità finanziaria senza perdere clienti e spinta commerciale. Uno degli aspetti cruciali per le imprese nella gestione dei crediti commerciali sarà quindi sicuramente la tempestività. Gestire al meglio questa fase, individuando in anticipo i clienti che potenzialmente potrebbero avere un default o comunque delle difficoltà temporanee farà la differenza anche quando la situazione generale migliorerà.
Le strategie di gestione insoluti tra internalizzazione e outsourcing
Una volta appurato che la tempestività e la capacità di prevenire è una delle armi strategiche importanti per le imprese, bisogna comprendere come questo sia possibile perseguendo tutti gli altri obiettivi aziendali. Una delle strategie messe in campo, soprattutto nelle aziende che fanno del credito commerciale la propria forza, è quella di un approccio a più canali, con un giusto mix tra risorse interne e esterne. In questo senso le società di gestione crediti commerciali possono essere un Partner importante nella creazione di una credit policy virtuosa.
Un primo screening dei crediti insoluti e dei propri clienti debitori è il punto di partenza per comprendere dove agire con delle azioni di primo contatto interno e dove invece iniziare un’attività di sollecito bonario tramite esperti esterni. Una volta effettuata questa scrematura le fasi successive di esazione domiciliare e recupero giudiziale sono ad appannaggio delle società di gestione che, con competenze specifiche di mediazione e girudiche, permettono risultati importanti e un sensibile risparmio di risorse interne. Creare un flusso di questo tipo dall’inizio del ciclo di vita del credito, permette di ottenere dei vantaggi considerevoli in termini di tempi e costi di gestione.
Noi di One affianchiamo da sempre le imprese nella definizione del giusto mix tra attività interne ed esterne con l’obiettivo comune di migliorare la gestione del credito aziendale.
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