Caro bollette e rischio di credito: la tutela per le imprese
L’aumento del costo di energia e gas ha avuto un forte impatto sulle aziende, aumentando il rischio di credito sia per le Utilities che per tutto il sistema impresa.
Si stima che nel primo trimestre il caro bollette per le imprese sia stato del 42% rispetto al trimestre precedente. Un aumento importante che ha messo a rischio la salute di migliaia di aziende e la loro operatività. Ma cosa vuol dire a livello numerico? La CGIA di Mestre ha stimato che le imprese pagheranno ben 14,7 miliardi in più di bollette di luce e gas rispetto al 2019; sottraendo a questi 1,7 miliardi di sostegni erogati, si parla quindi di ben 13 miliardi di spese aggiuntive.
Le imprese più a rischio per il caro bollette di gas e luce
Se l’aumento medio è stato del 42%, per alcuni settori si parla addirittura del 400%; la discriminante è chiaramente la necessità o meno di energia per il proprio lavoro. Alcuni tra i settori che più necessitano di gas sono quelli del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, la meccanica pesante e la chimica. Parallelamente il caro bollette dell’energia elettrica ha colpito fortemente acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi e bar-ristoranti. Insomma, un impatto diffuso e ad ampio raggio. Da non dimenticare che insieme a questi due costi, la crisi russo-ucraina ha portato a un aumento del carburante che ha impattato su tutti i settori, con i trasporti a far chiaramente da vittima principale.
I nuovi sostegni alle imprese nel Decreto Bollette
Recentemente il Governo ha stanziato dei nuovi aiuti per la categoria delle imprese energivore e per quelle ad alto consumo di gas. Nello specifico si tratta di due crediti di imposta differenti a seconda della fonte energetica più utilizzata. Le imprese ad alto consumo di energia elettrica, per poter usufruire dei crediti di imposta in compensazione, dovranno dimostrare un incremento del 30% rispetto alla spesa del 2019, al netto di imposte, sussidi ed eventuali contratti pluriennali di fornitura. Il credito di imposta per queste aziende può arrivare fino al 20% delle spese sostenute nel secondo trimestre 2022. Per il gas valgono gli stessi parametri di calcolo con un credito di imposta che può arrivare al 15% della spesa. A questo requisito si aggiunge quello del consumo minimo di gas nel primo trimestre 2022 che non può essere inferiore al 25% del valore indicato all’articolo 3, comma 1, del Decreto Bollette.
Rischio di credito e caro bollette
Quando avvengono queste fluttuazioni nei prezzi dell’energia i primi a correre un rischio economico sono certamente i settori citati prima, proprio per l’aumento dei loro costi operativi. A cascata però la seconda categoria sono le imprese del mondo Utilities. Se è vero che il caro bollette può potenzialmente portare a un aumento dei ricavi, parallelamente aumenta anche il rischio di insolvenza e la necessità di rateizzazione. Le Utilities sono poi obbligate a definire delle rateizzazioni che oltre a dilazionare gli introiti, non assicurano un incasso certo. Per chiudere, si stima che un’azienda in difficoltà genera dei crediti insoluti nei confronti di 3-6 creditori. È facile intuire come questa crisi possa impattare su chi fornisce beni e servizi a queste aziende in difficoltà e come ciò metta a rischio la liquidità di tutta la filiera.
Gestione e tutela dei crediti commerciali
Nonostante gli aiuti statali in arrivo, l’aumento dei costi di energia e gas è stato talmente elevato che le imprese dovranno sicuramente fare i conti con crisi di liquidità. In un contesto economico strettamente connesso, anche tra settori completamente differenti, adottare delle strategie di gestione del credito strutturate risulta fondamentale per non essere impattati negativamente. Se da una parte è necessaria una valutazione preventiva dei potenziali clienti prima di concedere nuovi crediti commerciali, anche la gestione dei clienti attuali è di vitale importanza. Implementare strategie di recupero crediti stragiudiziale e di mediazione bonaria ai primi segnali di crisi del proprio portafoglio clienti può fare la differenza. Monitorare, analizzare e agire tempestivamente sono le tre azioni che un’azienda, in periodi come quelli odierni, può mettere in campo per tutelare i propri crediti commerciali, e di conseguenza la propria operatività.
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