Recupero iva su crediti insoluti: le scadenze 2022
Le modalità e tempistiche del recupero iva in caso di debitori insolventi soggetti a procedura concorsuale secondo l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate
Uno degli interventi statali a sostegno delle imprese nella gestione dei crediti commerciali è arrivato a maggio del 2021 grazie al Decreto Sostegni Bis che nell’articolo 18 specificava le nuove modalità per il recupero iva su crediti insoluti. Per ricapitolare una delle novità introdotte dal decreto è la possibilità, per il creditore, di recupero dell’iva già versata e non incassata su debitori che entrano in procedura concorsuale, senza quindi attendere la chiusura di queste e i relativi lunghissimi tempi. Lo stesso decreto ha introdotto, unitamente alle procedure concorsuali, il recupero iva su procedure individuali andate infruttuose. Ne abbiamo parlato nel dettaglio qualche mese fa qui.
Tempistiche per presentare la variazione iva nel 2022
La circolare n. 20/E/2021 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 29 dicembre 2021, ha fondamentalmente specificato in maniera più dettagliata ciò che era stato definito dal Decreto Sostegni Bis, delineando quindi le tempistiche di emissione delle note di variazione iva per l’anno 2021, definendone la scadenza al 30 aprile 2022, in concomitanza con le presentazioni di dichiarazione iva. In realtà, se la nota viene emessa nel periodo tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022, la detrazione e il relativo recupero iva potranno essere operati nei periodi di liquidazione dell’iva (mensile o trimestrale) o eventualmente con la chiusura annuale del 2023.
Da quando è possibile il recupero iva all’insorgere delle procedure
La possibilità di recupero iva sui crediti relativi a debitori insolventi, grazie a questa nuova disposizione, ha poi valore ed è quindi percorribile solamente per le procedure concorsuali che hanno avuto inizio a partire dal 26 maggio 2021, data di pubblicazione del decreto. Per quanto riguarda tutte le procedure iniziate nel periodo precedente il creditore dovrà per forza attendere il termine della procedura concorsuale stessa.
I diversi step per il recupero iva su crediti insoluti
Ricapitolando quindi i diversi momenti, con la nuova normativa sarà possibile per il creditore emettere la nota di variazione in diminuzione alla data in cui il cessionario viene assoggettato alla procedura. L’emissione della nota di variazione andrà effettuata entro il termine di dichiarazione iva per l’anno in cui si sono verificati i presupposti per la variazione stessa. L’esercizio del diritto di detrazione potrà avvenire invece durante le liquidazioni mensili/trimestrali o in quella annuale relativo all’anno dell’emissione della nota.
Il recupero giudiziale per recupero iva e messa a perdita
Come accennato precedentemente il recupero dell’iva è possibile non solo per l’insorgere di procedure concorsuali, ma anche di procedure esecutive individuali, a patto che queste siano risultate infruttuose. Grazie al verbale di pignoramento presso terzi o di beni mobiliari che abbiano avuto esito negativo o, in caso di esecuzione immobiliare, dopo 3 sedute di asta andate a vuoto, sarà possibile definire la procedura infruttuosa ed effettuare la variazione. Le azioni di recupero giudiziale, unitamente a quelle stragiudiziali, se compiute da una società specializzata nel recupero crediti, possono dar vita a una relazione di mancato recupero che porta inoltre il credito a essere considerato inesigibile e quindi portabile a perdita secondo la Legge 134/2012.
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