Recupero crediti Commercialista: le procedure per i crediti professionali
Il rischio di credito per gli Studi commercialisti e le possibili azioni utili al recupero crediti, sia in fase stragiudiziale che giudiziale.
Quando si parla di recupero crediti vengono spesso definite due tipologie di mercato, quello B2C con il recupero verso le persone fisiche e quello B2B, in caso di crediti commerciali tra imprese. Una categoria a parte, se pur simile in diversi aspetti al recupero B2B, è il recupero crediti professionali. Si intendono crediti professionali quelli relativi a fatture insolute nelle quali il Fornitore/Creditore è un Professionista, lavoratore autonomo che svolge prevalentemente servizi di natura intellettuale. Tra questi una delle figure principali è quella del Commercialista.
IL RUOLO DEL COMMERCIALISTA NEI MOMENTI DI CRISI
Mai come oggi il Commercialista è centrale nell’economia italiana, composta da quasi 4,5 milioni di imprese di cui più del 90% nella categoria microimprese. Tra decreti ristoro, sospensione dei pagamenti, casse integrazioni e chiusure forzate il marasma burocratico in capo alle imprese è decisamente complesso e la figura di riferimento è una: il Commercialista. Una delle difficoltà maggiori per la categoria nei momenti di crisi è la tipologia di servizio fornita: la consulenza, in questo momento, è un servizio indispensabile a prescindere dallo stato di salute dell’impresa.
LE CARATTERISTICHE DEL RECUPERO CREDITI PROFESSIONALI
Con le tante imprese in difficoltà il rischio di insoluti per i Commercialisti è dietro l’angolo e gestire il recupero crediti sui propri assistiti è sicuramente complesso, sia a livello relazionale che operativo. Fino al 2017 il Commercialista aveva un limite nel recupero crediti, che doveva sempre essere accompagnato da un documento attestante la sottoscrizione del Cliente per la relativa parcella. Con il Jobs Act dei lavoratori autonomi (Legge 22.05.2017 n.81) è stata invece introdotta la possibilità per gli Studi Commercialisti, grazie alla modifica dell’art. 634 comma 2 del c.p.c., di utilizzare gli estratti autentici delle scritture contabili come prova dell’esistenza del credito per la richiesta del decreto ingiuntivo.
IL RECUPERO STRAGIUDIZIALE COME STRUMENTO PROPEDEUTICO ALLA FASE GIUDIZIALE
Il Commercialista, nel momento in cui il proprio cliente ritarda un pagamento, è sicuramente il fornitore che conosce meglio lo stato di salute del proprio Cliente. Questa conoscenza può essere a volte un vantaggio e a volte uno svantaggio. Prendendo gli aspetti positivi della visione globale delle finanze del proprio cliente, il Commercialista è in grado anche di definire il momento in cui agire su un determinato cliente con i primi solleciti, anticipando gli altri Creditori. Farlo in autonomia può essere però un rischio a livello relazionale oltre che un dispendio di energie e risorse interne sottratto all’attività principale. Per questo motivo l’esternalizzazione dei solleciti bonari e della mediazione con il Cliente, grazie alla collaborazione con Società specializzate nel recupero crediti commerciali, può essere un’arma in più per anticipare i tempi ed evitare di passare alla fase di recupero giudiziale.
I CLIENTI INSOLVENTI E LA GESTIONE INTEGRATA DEL RECUPERO GIUDIZIALE
Nel momento in cui il debitore non procede al pagamento della fattura e della relativa parcella, nonostante i solleciti di pagamento e i tentativi di mediazione, si è probabilmente arrivati ad una fase dove anche il rapporto professionale e di consulenza è ormai logoro. In questa fase andare a recuperare un credito in tribunale in maniera individuale può voler dire spese legali ingenti. Una soluzione percorribile è quella creare un sistema integrato, con un partner nel mondo della gestione del credito, per gestire “a imbuto” le posizioni che non hanno superato positivamente la fase stragiudiziale. Grazie a una struttura simil industriale la gestione dei decreti ingiuntivi e delle relative pratiche di esecuzione, le società specializzate nel recupero crediti commerciali possono essere un partner importante per gli Studi commercialisti.
IL RECUPERO CREDITI COME NUOVA CONSULENZA PER I PROPRI ASSISTITI
Quando un’impresa entra in crisi le principali cause sono fondamentalmente due: il calo dei ricavi e la carenza di liquidità. Mentre per la prima causa gli aspetti da tenere in considerazione sono tanti (dalla strategia al marketing), per la seconda uno dei principali fattori è proprio la gestione degli insoluti. Avere degli assistiti in grado di gestire il proprio capitale circolante in maniera accurata è probabilmente il primo strumento di prevenzione per il rischio di credito dei Commercialisti.
One ormai da anni crea delle partnership importanti con Studi Commercialisti e di consulenza aziendale per mettere a disposizione degli Studi le proprie competenze e professionalità. I Commercialisti, in questo modo, ampliano di riflesso la propria offerta di servizi cementando il rapporto con il proprio assistito e sostenendolo nella gestione del credito, dalle diverse fasi di recupero alla cessione pro soluto.
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