Recupero crediti commerciali: metà delle imprese a rischio
I dati sulle azioni di recupero crediti commerciali confermano l’importanza della rapidità nel recupero crediti quando si tratta di crediti tra imprese
Il 2020 verrà ricordato nei libri di storia come l’anno della pandemia e delle chiusure forzate mentre il 2021 si sta giocando ancora le sue possibilità di essere considerato l’anno della ripresa, se pur la situazione sia ancora in forte stallo. Gli effetti reali e ufficiali della crisi economica non sono ancora ben definiti ma è già possibile individuare dei trend e delle informazioni che possono fornire segnali importanti alle imprese.
Dal recupero crediti commerciale all’analisi preventiva
I dati dell’ottava edizione del DebtScreening, realizzato dalla società investigativa Abbrevia SpA, mostrano un dato fondamentale peer comprendere come muoversi nei prossimi mesi dal punto di vista della gestione del credito. L’analisi prende in considerazioni le indagini propedeutica alla fase giudiziale del recupero crediti commerciali e privati nel corso del 2020. Focalizzando l’attenzione sul cluster imprese i dati che emergono sono decisamente eloquenti e utili in fase preventiva e di gestione futura degli insoluti.
Le caratteristiche delle imprese debitrici
Dal punto di vista della forma giuridica il campione delle imprese debitrici è abbastanza variegato con una preponderanza di S.r.l. (50%), seguite dalle Ditte individuali (23%) e dalle Società di persone (14%). Il primo dato importante è però quello relativo ai settori di appartenenza che confermano le difficoltà di alcuni comparti specifici come il Commercio al dettaglio (18%), Alloggio e Ristorazione (16%) e il Commercio all’ingrosso (15%), che subisce sicuramente l’impatto dei primi due comparti.
L’attuale situazione dei crediti commerciali portati a recupero nel 2020
Entrando nel vivo dell’analisi il tema sicuramente più centrale e che deve obbligatoriamente far riflettere le imprese e i loro Credit Manager, anche in maniera prospettica e preventiva, è il dato relativo alla situazione attuale delle imprese portate a recupero nel 2020. Solo il 57% delle imprese facenti parte del campione sono attive cameralmente a giugno 2021. Questo significa che il 43% delle imprese che sono entrate in difficoltà nel 2020 oggi sono cancellate (15%), in liquidazione/scioglimento (8%), fallite (6%), non attive (6%), in procedura concorsuale (1%) e per il resto in altri stati differenti dalla normalità.
L’operatività delle imprese debitrici in fase di recupero giudiziale
Parallelo a questo dato è la reale operatività dell’impresa, individuata attraverso attività investigativa nel momento dell’azione di recupero, per comprendere quante di queste imprese siano realmente operative e reperibili. Anche in questo caso il dato è molto chiaro e il 48% delle imprese risultano non operative o comunque irreperibili. Questo dato aumenta esponenzialmente nel caso di società corporate (62%) nelle quali è più semplice separare l’azienda dai suoi esponenti. D’altra parte, le non reperibili calano nelle No Corporate per la commistione tra titolari di impresa, sui quali è possibile svolgere un approfondimento parallelo, e imprese stesse (31%). Questi dati ci confermano come i segnali fossero già chiari durante il 2020 e in fase di recupero del credito.
Gli eventi negativi e i beni pignorabili nel recupero crediti commerciali
Ultimo aspetto fondamentale dell’analisi è sicuramente da una parte il tema degli eventi negativi registrati sulle imprese debitrici alla data dell’indagine. Ben 4 aziende debitrici su 10 avevano almeno un evento negativo a loro carico tra protesti, pregiudizievoli e procedure concorsuali. Questo dato fa ben comprendere come l’analisi preventiva sia fondamentale anche in fase di recupero crediti. Infine, entrando nel merito dei beni pignorabili, è chiaro come l’operatività dell’aziende e il momento in cui si va al recupero giudiziale siano fondamentali per il buon esito dell’attività. Il bene più pignorabile, il conto corrente, passa infatti dal 90% di presenza al 47% a seconda che l’azienda sia operativa o meno; a seguire i veicoli (63% vs 36%) e gli immobili (36% vs 14%).
Utilizzare i dati per un nuovo recupero crediti commerciali nel 2021
Grazie all’analisi di questi dati e delle performance di recupero crediti, sia stragiudiziale che giudiziale, One sviluppa insieme ai propri Partner, delle strategie di approccio ai crediti insoluti personalizzate sia per il settore di appartenenza che per le caratteristiche dei singoli crediti. Senza un’attività che tenga in considerazione tutti gli aspetti precedentemente citati il rischio di non riuscire a recuperare i propri crediti commerciali e di sprecare risorse importanti, sia economiche che di tempo, è alto.
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