PMI e finanziamenti – Il fondo per le vittime di mancati pagamenti 2019
PMI finanziamenti: pubblicati i termini per le richieste di finanziamento a tassi agevolati per le piccole e medie imprese italiane in difficoltà per mancati pagamenti di clienti insolventi.
Con la circolare del 7 agosto 2019 vengono comunicati i nuovi termini per la presentazione delle domande di finanziamento a tasso agevolato per imprese e professionisti che hanno in essere dei mancati pagamenti che minano la liquidità aziendale e la relativa capacità operativa. Il Ministero dello Sviluppo Economico con la legge 28 dicembre 2015, n. 208 ha istituto infatti un fondo apposito di 30 milioni di euro che ad oggi è stato utilizzato per soli € 800.000,00. I finanziamenti rientranti in questo fondo vengono concessi a tasso zero per un limite massimo di € 500.000,00 per impresa e con una durata massimo di 10 anni.
Per poter accedere a questa categoria di finanziamenti per PMI a tasso agevolato devono essere presenti una serie di requisiti, primo fra i quali l’appartenenza alla categoria delle vittime di mancati pagamenti. A questo proposito infatti non vengono chiaramente inclusi tutti i crediti insoluti ma quelli per i quali esista un procedimento penale in corso per cui il debitore è imputato dei seguenti delitti nella gestione della propria impresa: art. 629 cod. pen. (estorsione), art. 640 del cod. pen. (truffa), art. 641 del cod. pen. (insolvenza fraudolenta), art. 2621 del cod. civ. (false comunicazioni sociali), art. 216 della legge fallimentare (bancarotta fraudolenta), art. 217 della legge fallimentare (bancarotta semplice), art. 218 della legge fallimentare (ricorso abusivo al credito), art. 223 della legge fallimentare (fatti di bancarotta fraudolenta), art. 224 della legge fallimentare (fatti di bancarotta semplice), art. 225 della legge fallimentare (ricorso abusivo al credito).
Altra conditio sine qua non per l’accesso al Fondo è quella che siano proprio questi mancati pagamenti ad aver messo in crisi di liquidità l’impresa richiedente. Dal punto di vista pratico questi crediti insoluti devono rappresentare almeno il 20% del totale della voce di bilancio “Crediti vs Clienti”. Ultimi requisiti sono poi ovviamente la presenza di una oggettiva capacità futura di rimborsare il debito, l’iscrizione al Registro delle Imprese e lo stato d’attività del soggetto richiedente che deve essere totale; sono comunque ammissibili le PMI in concordato preventivo in continuità.
Altri potenziali fruitori di questa tipologia di finanziamenti sono poi i Professionisti per i quali valgono gli stessi requisiti iniziali nella definizione dei mancati pagamenti rientranti; dal punto di vista dei requisiti soggettivi anch’essi devono essere iscritti ai rispettivi ordini professionali o aderire alle associazioni professionali iscritte nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge n. 4/2013.
Il fondo in questione nasce dall’accentuarsi di una delle principali cause di crisi di liquidità delle PMI, i crediti insoluti. I mancati pagamenti sono infatti una delle principali cause dei fallimenti delle piccole e medio imprese italiane. E’ chiaro come l’accesso a questi fondi sia sicuramente uno strumento utile per gli Imprenditori ma è altrettanto chiaro come la maggior parte dei crediti insoluti presenti in un bilancio aziendale non siano arrivati così avanti nell’iter legislativo, vuoi per l’assenza dei presupposti di “delitto” da parte del Debitore, vuoi per la lentezza della macchina burocratica e vuoi perché non è sempre produttivo procedere per le vie legali. Per questo motivo è indispensabile attuare una politica di credito strutturata per anticipare e limitare le crisi di liquidità, unendo risorse interne all’attività di società specializzate nelle fasi di recupero stragiudiziale e giudiziale.
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