Il mercato dell’edilizia in Italia – La Top 50 Costruttori 2019
I numeri del settore edile in Italia, le differenze rispetto all’anno precedente ed i rischi legati al comparto.
Il settore delle costruzioni come sappiamo è stato quello maggiormente colpito dalla grande crisi del 2009 che ha portato gli strascichi per diversi anni. E’ dal 2016 che i dati cominciano a risalire anche se in maniera molto contenuta. Nel triennio 2016-2018 sono infatti aumentati i permessi per costruire (mediamente +8%), i consumi interni di cemento e le vendite di laterizio da muro come anche i finanziamenti per gli investimenti per l’edilizia (+0,6% residenziale e +33% non residenziale nel 2018). Dei numeri non eccessivamente positivi, dando uno sguardo ai livelli pre-crisi, ma da tenere in considerazione in attesa delle prossime stime (Fonte Cresme).
Se entriamo poi nello specifico del settore è interessante notare i movimenti avvenuti nell’annuale classifica dei TOP 50 Costruttori in Italia, per capire inoltre quale sia il trend a livello di conti economici delle principali realtà italiane. Nel 2018 conferma la sua posizione di leadership incontrastata sul mercato la Salini Impregilo che in realtà nell’ultimo anno ha registrato una diminuzione del valore della produzione (5,2 mld di euro) del -6,5% rispetto al 2017 ed un -21% dell’Ebitda (413 mln di euro).
Decisamente meglio a livello percentuale la Pizzarotti che conquista il secondo posto, causa concordato preventivo della Astaldi (recenti le notizie di problemi con i bondholder per i termini dell’accordo); l’azienda di Parma fa registrare un +13,5% nel valore della produzione. Al terzo posto la Rizzani de Eccher che nonostante un calo del 12,6% rispetto al 2017 sale al 3° posto rispetto al 5° dell’anno precedente.
Per comprendere le dimensioni del mercato dell’edilizia vediamo come le prime 50 aziende nel 2018 hanno raggiunto un valore comprensivo di 16,9 mld di euro (quasi l’1% del PIL italiano). Analizzando il trend nel complesso le prime 50 imprese di costruzioni sono cresciute solamente dell’1,2%, con un andamento altalenante tra le diverse imprese presenti nella lista. Lo stesso dato relativo alla crescita del 2017 rispetto all’anno precedente per le TOP 100 era del +5,3%.
Se a livello di crescita percentuale le TOP 50 del 2018 sono leggermente cresciute, andando a rapportare la somma del valore di produzione delle prime 50 dell’anno precedente vediamo come ci sia stato un crollo considerevole in termini nominali con un –3,8 mld di euro (20,7 mld di euro nel 2017). Un calo sicuramente dovuto all’assenza di alcuni colossi nella classifica (vedi Ansaldi) che è comunque un segnale non positivo.
Se andiamo infatti ad analizzare i ritardi nei pagamenti del settore edile nel suo complesso vediamo come al termine del primo semestre 2019 si registra un calo delle aziende del settore che pagano entro i termini le proprie fatture commerciali (-4,8%); aumentano invece del 4,7% le aziende che pagano entro 30 giorni dalla scadenza mentre diminuiscono quelle che vanno oltre i 30 giorni (-3%). La performance peggiore in assoluto la registra però il comparto dell’edilizia specializzata, segmento del settore edile, che vede i ritardatari gravi (oltre i 30 giorni) aumentare rispetto al 2018 del 23,7%. Nello stesso segmento un ulteriore dato allarmante è quello relativo alla percentuali di pagatori entro i termini che si attesta al 27,7% sul totale.
Le problematiche del settore edile riportate si ripercuotono chiaramente all’interno di tutta la filiera con rischi legati a crediti insoluti e mancanza di liquidità, una delle principali cause dei tanti fallimenti avvenuti negli ultimi 10 anni. Il mercato dell’edilizia possiede infatti delle sue precise caratteristiche anche nell’ambito della gestione dei crediti commerciali. Visti anche i tempi di pagamento decisamene dilatati dei pagamenti (in media un’azienda edile paga entro 116 giorni) l’affiancarsi a Società di recupero crediti specializzate in ambito commerciale e con esperienza nel comparto edile diventa imprescindibile per l’ottenimento di risultati importanti e per la diminuzione dell’ammontare di crediti insoluti ed il miglioramento delle performance di recupero.
Post Recenti
-
Recupero crediti aziende: le differenze tra B2B e B2C
26/07/2023 -
Mandato stragiudiziale nel recupero crediti commerciali
10/07/2023 -
Agenzie di recupero crediti: trend e performance del settore
21/06/2023 -
Giudiziale e stragiudiziale: il recupero crediti integrato
08/06/2023 -
Nuova legge recupero crediti: novità della riforma Cartabia
25/05/2023