Fatture insolute: cosa fare per gestire i crediti commerciali
Le fatture insolute, per le imprese che lavorano B2B, sono una criticità da gestire per garantire all’azienda la liquidità necessaria per l’operatività.
La gestione delle fatture insolute determina una serie di azioni da mettere in pratica per ottenere il miglior risultato in termini di recupero del credito. Per affrontare il tema delle fatture insolute si deve necessariamente adottare un approccio a tutto tondo per evitare di agire solo quando la criticità è ormai emersa.
Definizione di fattura insoluta
Quando si parla di fatture insolute, si tende a inquadrare in questa categoria di crediti tutte quelle posizioni di difficile esigibilità. In realtà per affrontare il tema a livello globale possiamo definire una fattura insoluta qualsiasi fattura che non è stata pagata entro i termini di pagamento definiti. Una volta partiti da questo presupposto, la loro gestione diventa macro ed è più semplice avere una visione di insieme e capire quali tipologie di fattura sono da considerarsi a rischio e quali invece sono ritardi fisiologici o legati a casi particolari.
Le cause di una fattura insoluta
Prendendo in considerazione tutte le fatture scadute, si potrà iniziare una clusterizzazione dei crediti in termini di motivazioni. Agendo su tutte le fatture insolute con una prima azione di courtesy call avverrà infatti una scrematura e l’individuazione di alcune categorie di ritardi: dimenticanze, ritardi programmati per aumento del DPO, mancata ricezione del documento e delle indicazioni di pagamento, problemi con la fornitura, difficoltà del cliente. Per le prime tre categorie di fatture insolute, l’azione di courtesy call sarà probabilmente stata sufficiente per ottenere il pagamento. In caso di problemi legati alla fornitura, la loro individuazione permette di attivare il customer care e gestire a livello commerciale la contestazione.
Fatture insolute e tutele per il creditore
Le ultime due categorie di fatture insolute citate sopra sono quelle che più necessitano di un’attenzione e una gestione a livello di mediazione. Per iniziare ad approcciare a questa tipologia di crediti va fatta una prima precisazione. Le fatture sono dei documenti che attestano l’esistenza del credito ma sempre contestabili in quanto documenti unilaterali. Per tutelarsi dalle contestazioni è consigliabile sempre la sottoscrizione di un contratto di fornitura con il proprio cliente, con determinate clausole a tutela del creditore. Successivamente alla parte contrattuale iniziale, un ulteriore documento importante per avere una maggior tutela è il riconoscimento di debito, fatto sottoscrivere al proprio cliente per far sì che questo attesti in prima persona l’esistenza di un debito verso la nostra azienda.
Il passaggio delle fatture insolute alle fasi successive.
Una volta definito che il cliente non ha intenzione di saldare il proprio debito in maniera spontanea e raccolti tutti i documenti utili a provare l’esistenza del credito stesso, si parte con la fase cosiddetta di recupero crediti. Il recupero crediti si divide in due macro-fasi: recupero stragiudiziale e recupero giudiziale. Nella prima fase il rapporto con il cliente viene gestito con strumenti di mediazione per raggiungere un comune accordo sulla modalità di rientro dal debito, anche con opportunità di rientro parziale e/o con saldo e stralcio. Nella fase giudiziale si arriva invece ad azioni esecutorie sui beni intestati al debitore come ultima possibilità per recuperare, attraverso il pignoramento, le somme dovute. Ultimo step, se anche la parte giudiziale non fosse andata a buon fine, è la cessione pro soluto dei crediti.
Scopri tutte le fasi di gestione del credito e come strutturare insieme a noi una strategia globale.
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