Crediti e PMI: gli strumenti per uscire dalla crisi nel 2021
Tra Legge di Bilancio e previsioni di S&P, le prospettive per le imprese italiane e gli strumenti per far ripartire crediti e PMI.
Il 2021, a livello sanitario, è partito nello stesso modo in cui è terminato il 2020, con dati in peggioramento e continue restrizioni. Ciò che cambia è che, a oggi l’Italia, è il primo paese europeo per dosi di vaccino somministrate in proporzione alla popolazione, e le prospettive dell’immunità si cominciano a vedere all’orizzonte. A livello economico questo fattore non può che farci sorridere e guardare avanti, approccio confermato anche da Standard & Poor che ipotizza un 2021 a due velocità di crescita ma con un complessivo +5,3% del PIL. In questo scenario il primo semestre sarà comunque passibile di una contrazione per poi vedere una ripartenza importante nel secondo semestre.
GLI ULTIMI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE PMI
A livello statale sono diversi gli strumenti adoperati per provare a rinforzare la struttura delle PMI italiane in vista di questi primi mesi dell’anno. Per migliorare l’accesso al credito delle imprese è stata prorogata la garanzia di Stato al 100% per i micro-prestiti da 30mila euro attraverso Fondo PMI, aumentando inoltre la durata massima da 10 a 15 anni. D’altra parte, si allungano anche i termini per poter richiedere la moratoria sui prestiti e mutui già in essere con la scadenza che viene prorogata al 30 giugno 2021. In aggiunta a questi interventi si attendono quelli del Decreto Ristori 5 che dovrebbe prevedere, secondo le aspettative, nuovi contributi a fondo perduto per le imprese non più solo per codice ateco ma per perdita di fatturato. Da aggiungersi a questa ipotesi anche il lasso di tempo nel calcolo dei requisiti relativi al calo di fatturato, che abbandonerà il solo mese di aprile per includere un periodo più lungo.
I RISCHI PER IL CREDITO E L’APPROCCIO AL PRIMO SEMESTRE 2021
Se è vero che molti dei crediti alle PMI sono o saranno coperti dalle garanzie statali è vero anche che la stessa S&P ha previsto un raddoppiarsi dei crediti deteriorati in pancia agli Istituti di credito italiani, arrivando nuovamente alla soglia dei 200 mld. Analizzando la situazione attuale e le previsioni economico-finanziarie è sicuramente fondamentale per le PMI italiane affrontare questi primi 6 mesi dell’anno con un mix di propositività commerciale e prudenza creditizia. La problematica principale nel mercato B2B in questi mesi è proprio comprendere quanto poter spingere senza mettere a rischio la liquidità aziendale, crediti e PMI. Tralasciando infatti il mondo delle Banche, il credito commerciale è la linfa del sistema imprenditoriale italiano, che vive di crediti di fornitura e dilazioni di pagamento. Le garanzie in questo mondo sono molto più ridotte e anche il sistema dell’assicurazione sul credito ha riscontrato diversi limiti in situazioni di crisi inattese come queste.
ANTICIPARE IL RECUPERO CREDITI PER MIGLIORARE LE PERFORMANCE
Uno degli aspetti più importanti in contesti di crisi è comprendere con chi si ha a che fare dall’altra parte. Le informazioni pre-fido, soprattutto quelle pubbliche e da banche dati, hanno anch’esse mostrato i propri limiti e anche i clienti storici possono diventare dei cattivi pagatori se non monitorati. Uno degli approcci più utilizzati in questi mesi è sicuramente l’aumento dei contatti con il proprio cliente e l’anticipo della fase di recupero stragiudiziale. Un ritardo nel pagamento di una fattura può infatti avere diverse motivazioni: da una dimenticanza amministrativa a un problema tecnico con una fornitura fino alla strategia temporanea per aumentare il capitale circolante. Muoversi in anticipo per capire quale sia la motivazione diventa sempre più un’arma strategica, soprattutto per le piccole e medie imprese che non hanno le spalle così larghe a livello di liquidità commerciale.
ESTERNALIZZARE IL RECUPERO CREDITI PER MIGLIORARE LA MEDIAZIONE
Una volta escluse le cause più superficiali di un ritardo nel pagamento di una fattura, si arriva a quelli che possono considerarsi dei veri crediti insoluti. In questi casi, a prescindere dalle tempistiche, la capacità di mediazione e le strategie di chiusura bonaria sono molto importanti. Se da una parte sono le imprese a conoscere in maniera accurata i propri clienti, dall’altra affidare i propri crediti a società di recupero crediti strutturate permette di ottenere diversi vantaggi, sia in ottica di ottimizzazione delle risorse interne che di professionalità nel contatto con il cliente. Il recupero stragiudiziale diventa quindi un ottimo strumento per recuperare liquidità e mantenere il cliente grazie a soluzioni bonarie, tra dilazioni e saldi e stralci, che portano a un buon bilanciamento tra interessi del creditore e del debitore.
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